Termina il Giubileo… Ma non la misericordia

TERMINA IL GIUBILEO… MA NON LA MISERICORDIA!
 
Domenica 20 novembre 2016, con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, si è chiuso il Giubileo della Misericordia, che è stato un “tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti”.
Ripercorriamo gli eventi più significativi di questo Giubileo per ricordarne i messaggi e gli insegnamenti e farne tesoro per la nostra vita:
Le Porte Sante della Misericordia: sono state aperte non solo a Roma ma in tutto il mondo (sono circa 10000) e non solo nelle cattedrali o nei santuari, ma anche presso carceri, ospedali, mense per i poveri, centri per i profughi…
I Venerdì della Misericordia: un venerdì al mese Papa Francesco ha visitato luoghi dove la Chiesa accoglie e ama coloro che, secondo la “cultura dello scarto”, vivono vite da serie B e che invece meritano rispetto per la loro dignità, gesti d’amore e una cura aperta alla speranza. In essi dice il Papa “ho potuto toccare con mano quanto bene è presente nel mondo. Spesso non è conosciuto perché si realizza quotidianamente in maniera discreta e silenziosa”.
L’invio di oltre 1000 “Missionari della Misericordia” per aiutare le persone a lasciarsi riconciliare con Dio e a ritornare a Lui con tutto il cuore.
L’esposizione e la venerazione a Roma delle spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina e di san Leopoldo Mandic come modelli per il buon prete confessore.
La pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” sull’amore nella famiglia.
La visita di Papa Francesco alle popolazioni dell’Italia Centrale colpite dal terremoto il 24 agosto, come segno di solidarietà e di vicinanza della Chiesa tutta a chi soffre.
La celebrazione ecumenica a Lund in Svezia: preghiera tra cattolici e luterani per sanare le ferite aperte 500 anni fa’ con la scomunica a Lutero.
I vari Giubilei celebrati lungo l’anno (ne evidenziamo alcuni):
  • Giubileo dei ragazzi: dove il Papa ha usato un linguaggio loro familiare, quello degli smartphone, per trasmettere il suo messaggio: “Se nella vostra vita non c’è Gesù, è come se non ci fosse campo”.
  • Giubileo dei giovani a Cracovia: “Ci siamo riuniti per aiutarci a vicenda, perché non vogliamo lasciarci rubare il meglio di noi stessi, non vogliamo permettere che ci rubino le energie, la gioia, i sogni con false illusioni. Gesù è colui che sa dare vera passione alla vita. I giovani vogliono cambiare. Il mondo vi guarda e impara da voi”.
  • Giubileo degli operatori di misericordia e del volontariato con la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, la “piccola matita nelle mani di Dio”.
  • Giubileo dei senza fissa dimora, l’ultimo ad essere celebrato: “Vi chiedo perdono per tutte quelle volte che noi cristiani ci siamo girati dall’altra parte. La povertà è il cuore del Vangelo, tutti dobbiamo costruire una Chiesa povera per i poveri”.
Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata. E’ quanto ci ricorda Papa Francesco invitando i fedeli a non smettere di portare frutti di misericordia: le sue parole siano il nostro impegno per continuare questo Giubileo nella quotidianità della nostra vita: “anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo… Ricordiamoci che siamo stati investiti di misericordia per rivestirci di sentimenti di misericordia, per diventare noi pure strumenti di misericordia”.
Nella Lettera Apostolica “Misericordia et misera” indirizzata a tutta la Chiesa, il Papa invita a continuare a vivere la misericordia con la stessa intensità sperimentata durante il Giubileo e descrive alcuni frutti del Giubileo e traccia l’itinerario futuro.
In essa si afferma innanzitutto che la misericordia “non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza”, perciò “essa chiede di essere ancora celebrata e vissuta nelle nostre comunità”.
Poi continua: “Abbiamo celebrato un Anno intenso, durante il quale ci è stata donata la grazia della misericordia. E davanti a questo sguardo amorevole di Dio non si può rimanere indifferenti, perché esso cambia la vita… Adesso, concluso questo Giubileo, è tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina”.
Papa Francesco dà poi alcune indicazioni concrete per fare ciò:
  • Un attenzione particolare va rivolta alla Bibbiail grande racconto che narra le meraviglie della misericordia di Dio”. “Sarebbe opportuno che ogni comunità, in una domenica dell’anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio”.
  • La celebrazione della misericordia avviene in modo del tutto particolare con il Sacramento della Riconciliazione: “è questo il momento in cui sentiamo l’abbraccio del Padre che viene incontro per restituirci la grazia di essere di nuovo suoi figli”. Papa Francesco esprime la sua gratitudine ai “Missionari della Misericordia” per il prezioso servizio offerto per rendere efficace la grazia del perdono e annuncia che questo ministero straordinario “non si conclude con la chiusura della Porta Santa” ma continua.
  • Alle famiglie, Papa Francesco invia “una parola di forza consolatrice”, ricordando che “il dono del matrimonio è una grande vocazione a cui, con la grazia di Cristo, corrispondere nell’amore generoso, fedele e paziente”. Là dove questo cammino è “interrotto da sofferenza, tradimento e solitudine”, chiede ai sacerdoti di svolgere “un discernimento spirituale attento, profondo e lungimirante perché tutti, nessuno escluso, qualunque situazione viva, possa sentirsi concretamente accolto da Dio e partecipare attivamente alla vita della comunità”.
  • Le opere di misericordia corporale e spiritualecontinuano a rendere visibile la bontà di Dio e costituiscono la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale”.
  • La Lettera si conclude con una “sorpresa”: l’istituzione della “Giornata Mondiale dei poveri”. Sarà una giornata che aiuterà le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa; non potrà esserci giustizia né pace sociale”.