don Bosco ci parla:
L’unico mio appoggio é sempre stato il ricorso a Gesù Sacramentato ed a Maria Ausiliatrice. XIII,304
23. Se ne accorgerà
Da giovane non trovava difficoltà a stritolare fra due dita noci, nocciole e noccioli di pesca e di albicocche, e spezzava come fuscelli le verghe di ferro che servono comunemente di ringhiera ai balconi. Anche nei suoi ultimi anni di vita, e dopo molte malattie, poteva far vedere di avere, di tale forza, quasi nulla perduto.
Nel 1884, trovandosi il Santo a letto ammalato, il medico curante, vedendolo assai depresso, volle misurare la forza dell'infermo e presentandogli il braccio, gli disse:
– Don Bosco, mi stringa il polso con tutta la forza che può.
Il Santo lo guardò con aria di meraviglia e insieme di compatimento, e rispose:
– Badi, dottore, che se ne accorgerà!
– Non abbia timore di farmi male.
Don Bosco accondiscese, e prese a stringere; il dottore, dopo aver resistito alquanto, mandò un grido e, svincolandosi, esclamò:
– Basta, basta! l'esperimento è fatto. Che branche di ferro!
Allora gli presentò il dinamometro (che è lo strumento col quale si misurano le forze) e don Bosco lo pregò di provarsi prima lui, che poté raggiungere i 43 gradi. Lo pregò ancora di passarlo al sacerdote che lo assisteva. Questi, stringendo con tutta la vigoria, raggiunse il 45.
– Adesso ci provo io.
Soggiunse il Santo. E presolo, raggiunse i 60, ossia il massimo.
– Che tenaglie!…
Esclamò ancora il dottore;
– egli malato è più forte di noi sani.