La nostra Basilica parrocchiale dell’Ausiliatrice fu rifatta, così come ora la ammiriamo, per celebrare negli anni 1935 e seguenti la canonizzazione di san Giovanni Bosco, dopo anni che si faceva sentire la necessità di un ampliamento, proporzionato all’afflusso di pellegrini da tutte le parti del mondo. Dell’antica struttura rimasero alcune parti risalenti alla prima basilica: la grande e magnifica pala dell’altare maggiore, il pulpito da cui predicò don Bosco, alcuni pochi affreschi, ma soprattutto l’altare e il dipinto di san Giuseppe, forse meglio chiamato della sacra Famiglia.
Quasi per prepararci al tepore del Natale, vogliamo commentare questo quadro voluto da don Bosco stesso e da lui amato in tutti i suoi particolari. Opera del Lorenzone ( lo stesso pittore della pala dell’altare maggiore), il quadro rappresenta una scena non comune: è proprio san Giuseppe che tiene in braccio il Bambino Gesù, nonostante sia presente la ss. Vergine Maria, che contempla il Suo Figliolo che rivolge un sorriso di infinita dolcezza al padre putativo.
Il Bambino tiene in braccio delle rose e le passa una per una a san Giuseppe, che le lascia cadere sulla chiesa di Maria Ausiliatrice e il complesso di Valdocco, quali si presentavano negli anni 1870. Si noti infatti che nel quadro la Basilica presenta una sola cupola, e il paesaggio intorno fotografa esattamente le poche costruzioni vicine e anche … la casa della Giardiniera, fonte di crucci per don Bosco.
La cosa che nel quadro più richiama l’attenzione è la diversità del colore delle rose che san Giuseppe lascia cadere sulla Basilica, bianche e rosse: c’era un significato?
Fu lo stesso don Bosco ad accettare l’esatta interpretazione che ne diede don Giacomelli, compagno di seminario di don Bosco e poi ultimo suo confessore: quelle bianche significano le grazie che più piacciono a noi, mentre quelle rosse, che per essere ottenute sanno di carità a tutta prova, di amore sacrificato, sono quelle che più piacciono a Dio!
Che quadro ben riuscito! Don Bosco nella sua spiritualità lo aveva saputo dettare bene al pittore: una Madre, Maria, teneramente contenta che il suo Divin Figlio premiasse san Giuseppe, facendolo elargitore di grazie; un Protettore, san Giuseppe, che sa valorizzare l’opera di Maria Ausiliatrice ( fu Lei a suscitare don Bosco e a realizzarne l’opera!); il tenerissimo sguardo di compiacenza di Gesù che fa suoi mediatori di Grazie chi a Lui si affida!
Tenerezza interpersonale di famiglia, sicurezza dell’amore personale di Dio per ciascuno di noi, provvidenza nella storia umana da parte di un Dio e di una Madre sempre presenti alle nostre necessità. Il tepore del Natale già ci avvolge e ci rinfranca.
Franco Assom