Carissimi parrocchiani,
è una Pasqua decisamente diversa dal solito quella di quest’anno: il ”coronavirus” ci ha costretti a rimanere chiusi nelle nostre case (“Io resto a casa” è lo slogan di questi tempi!), non ci è possibile partecipare alle funzioni del Triduo e della Pasqua, ma le possiamo seguire attraverso la televisione e gli altri mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione.
Credo però che questa Pasqua “anomala” ci possa aiutare a comprendere meglio alcuni valori che avevamo messo nel cassetto o avevamo del tutto dimenticato. Ve ne suggerisco alcuni:
- il non poter uscire e il dover stare in casa ci ha fatto riscoprire il senso della famiglia, l’importanza del dialogo all’interno di essa, dell’occasione di poter di giocare con i figli, del prendersi cura gli uni degli altri;
- questo tempo di isolamento ci ha fatto scoprire che il tempo non ci appartiene, ma è un dono di Dio da ricevere e gustare ogni momento;
- questo tempo di riposo “forzato” ci ha fatto prendere coscienza che è bello e salutare ogni tanto nella nostra vita quotidiana vissuta nella fretta e nel fare tante cose, trovare il tempo di fermarsi, riflettere, pensare un po’ di più a noi stessi, al nostro modo di vivere le nostre relazioni con gli altri e anche… pensare alla nostra anima e a Dio;
- infine questo tempo difficile che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire sempre di più il valore delle piccole cose e l’essenzialità delle cose.
Sia proprio così la Pasqua che ci accingiamo a vivere: che la gioia della Risurrezione possa vivere oggi e sempre nel cuore di ogni parrocchiano, di ogni famiglia, specialmente in quelle colpite in queste settimane dalla sofferenza o dal lutto per la perdita di persone care.
Il Parroco
don Guido Dutto