Sabato quarta settimana – 17 MARZO
Dalla Parola del giorno Gv 7,40-53
Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!
Il pastorello
Un giovane pastore un giorno passò sotto una roccia. In quel momento, una scossa di terremoto gli fece cadere il masso addosso. Il poverino invocò disperatamente aiuto. Venne un contadino, poi altri e altri ancora, ma inutile. Nemmeno in cento avrebbero potuto smuovere quel masso. Il poverino, allora, invoca il suo Angelo Custode. Questi viene e con un semplice tocco smuove la pietra e lo salva. Passarono dei mesi e il pastorello cadde nel peccato. Sul cuore sentiva un peso più grande della pietra che l’aveva coperto: il rimorso! Pianse di dolore, chiamò l’Angelo a salvarlo, e l’Angelo pianse con lui. “Liberami, Angelo bello!…”. Ma l’Angelo, triste, scosse il capo: “Non posso, è troppo pesante!”. E lo portò attraverso un bosco, in una chiesetta. Nell’angolo c’era un Sacerdote che pregava. “Và – disse l’Angelo – và da lui, egli è più potente di me!”.
Il momento supremo di un uomo è quello in cui si inginocchia nella polvere e si batte il petto e confessa tutti i peccati della sua esistenza. (Oscar Wilde)