Il Vangelo racconta che i pastori di Betlemme, dopo aver ricevuto dall'angelo l'annuncio della nascita del Messia, "andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia". I primi testimoni oculari vedono una famiglia: madre, padre e figlio neonato. Giovane coppia che ha saputo attendere la venuta del Signore nella loro vita, fargli spazio, accoglierLo, metterLo al centro del loro affetto delle loro premure (questa è stata la loro ricchezza). Giovane famiglia che non si è spaventata delle difficoltà della vita (e questo la rende più vicina a noi).
Quando pensiamo alla Santa famiglia siamo tentati di credere che per loro non ci sono state difficoltà, che la loro vita sia stata una passeggiata, che Maria trascorresse il suo tempo in estasi, che Giuseppe riempisse le sue giornate a fare tavoli e sedie, e Gesù, tra un miracolo e l'altro, crescesse "in età, sapienza e grazia". Niente di più falso. Poveri, nemmeno in grado di offrire un letto al Bambino che nasce, ma al tempo stesso contenti di quello che hanno e di questo sanno lodare il Signore. pensiamo al Magnificat. Famiglia inserita nella vita di una società e ne rispetta le leggi: censimento, presentazione al tempio. Famiglia che deve affrontare le gioie e i dolori di ogni famiglia: la povertà, l’esilio in Egitto. Quante famiglie anche oggi in mezzo a noi devono affrontare la stessa sorte (chiedono ospitalità, accoglienza, aiuto…), quante famiglie povere anche nella nostra comunità.
Ci hanno insegnato quella che deve essere la missione di ogni famiglia, che papa Giovanni Paolo II in modo significativo riassumeva così: "… la missione di custodire, rivelare e comunicare l'amore". Custodendo l’amore tra di loro, l’hanno raccontato, testimoniato a noi, comunicandoci che l’amore autentico dona vita, è fecondo.
Ogni Natale è, quindi, l’occasione per riscoprire il valore unico della famiglia. E questo grazie alla testimonianza della famiglia del presepe.
Ma la loro testimonianza non può rimanere unica. Anche oggi abbiamo bisogno di famiglie che parlino. Non c’è nulla che superi la testimonianza. Nulla è più convincente di vivere in modo tale che ad altri venga voglia di vivere come noi. Soprattutto oggi questo compito della famiglia cristiana è ancor più urgente. Questa dev'essere l'ora della famiglia. Perché, come rileva Papa Francesco, la famiglia e il matrimonio sono sotto attacco, un attacco senza precedenti. Lo stesso Sinodo sulla famiglia ha accolto domande, difficoltà e si è messa in cammino per cercare risposte.
Perciò, come ci invita il Papa, occorre mostrare con i fatti che chi attacca la famiglia sbaglia e fa del male anche a se stesso. Sì, oggi serve una svolta all'insegna della testimonianza, per dire che il Vangelo è bello e dà una marcia in più ad una coppia di coniugi e ai loro figli. Ma l’annuncio credibile del Vangelo della famiglia è compito della famiglia.
E' un'urgenza per le nostre comunità parrocchiali, anche per la nostra. Dobbiamo trovare famiglie disponibili a dare testimonianza della bellezza del Vangelo della famiglia. Perché la famiglia è il cuore della Chiesa, perché la famiglia è quel luogo dove si impara ad essere uomini e ad essere donne. Perché la famiglia è un vangelo, il buon annuncio della famiglia.
Anche nella nostra comunità possibilità di mettersi in gioco ce ne sono molte. C'è un "Gruppo Sposi", nel quale alcuni accettano di impegnarsi come "coppie guida" nella preparazione di altre coppie al matrimonio. C'è un "Gruppo Famiglia" in oratorio. Sta nascendo un realtà di "Giovani Coppie" (vedi articolo). Ma abbiamo bisogno anche di coppie che abbiamo voglia di accompagnare giovani famiglie nel preparare il battesimo per i propri figli e nel cammino dei primi anni seguenti.
Non dobbiamo avere paura delle difficoltà e dei piccoli numeri: dobbiamo invece avere l’umiltà di chi si fida della Parola di Dio. D'altro canto, la Parola di Dio si incarna come in Gesù di Nazareth in una vicenda storica precisa e concreta. Quindi, o la Parola di Dio si incarna nelle nostre vite e nelle nostre scelte quotidiane, oppure non illudiamoci il Vangelo rimarrà rinchiuso in un fatto culturale, ma non di vita.
Famiglia cuore della Chiesa, della nostra comunità. Non sarà semplice, ma è la strada che il Signore ci chiede. Famiglie abbiate il coraggio della testimonianza… vi aspettiamo.
E Buon Natale.