Terza Settimana – Mercoledì – 27 Marzo
Dalla Parola del giorno Mt 5,17-19
Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Piccolo ma grande
Non si sa come fosse capitato proprio là, ma nella manciata di grossi e lucidi grani di frumento c’era un granellino nero nero, così piccolo che era quasi invisibile. Il contadino buttò la manciata di semi nella terra aperta dall’aratro.
Con grande dignità e profonda consapevolezza della loro missione, i semi di grano presero posto nelle loro culle di terra buona e profumata. Ma quando arrivò il semino nero, scoppiò tra le zolle una gran risata. «Pussa via, sgorbietto inutile!», brontolò stizzito un grasso seme di frumento che si era ricevuto il semino nero proprio sulla pancia.
«Chiedo scusa, signore», mormorò il granellino. «Sono spiacente». «È il seme più ridicolo che mi sia capitato di vedere!», sbraitò il bulbo di una cipolla selvatica. Le erbe del fossato, vecchie e pettegole, cominciarono a dire malignità di ogni sorta sui semi moderni che ciondolano qua e là e non riescono a combinare niente.
Anche i semi di papavero ridevano e l’avena, già alta, propagò al vento il suo parere: «Divento gialla se ne uscirà una fogliolina sola». Il piccolo seme si sentì avvilito da quelle voci di disprezzo, che il vento, gran chiacchierone, sparpagliava dappertutto. Si fece ancora più piccolo, in un cantuccio di terreno, ma non si scoraggiò. Non aveva nessuna intenzione di mancare alla sua missione.
Qualcosa era pur capace di fare! Sognò di crescere alto fino a sovrastare anche le canne dello stagno … «Chissà se l’avena diventerà gialla per davvero», pensò. Voleva riuscirci a tutti i costi! Lasciò che i grossi semi di frumento si crogiolassero pigramente deridendolo e facendosi beffe della sua piccolezza. Affondò subito le radici nel terreno umido e pieno di squisito nutrimento. Fu un inverno faticosissimo per lui. Gli altri semi si godevano il tepore profumato della terra, facevano le cose con calma.
Giocavano a carte o agli indovinelli per passare il tempo. Il piccolo seme invece ce la metteva tutta. Sbuffava, sudava, ma impegnava nella sfida tutte le sue forze. Faceva freddo fuori! Non importava. Il piccolo stelo si aprì la strada verso il cielo senza paura. Venne l’estate. I viandanti che percorrevano la stradina accanto al campo di grano si fermavano e additavano meravigliati una pianta alta e rigogliosa che dominava la distesa del grano. Un mattino dorato passò anche il Signore.
Chiacchierava con i suoi Apostoli, parlando loro dei gigli del campo e degli uccelli dell’aria. Giunto davanti alla pianta si fermò e la guardò con intensità. I passerotti smisero di far chiasso e anche il vento, che si divertiva a far frusciare gli steli del grano e ad arruffare l’erba del fosso; tacque sospeso.
Gesù conosceva l’enorme fatica del piccolo seme durante l’inverno e volle coronare la fiducia che aveva avuto in se stesso. Disse: «Guardate il granello di senape. È il più piccolo di tutti i semi, ma quando è cresciuto, è più grande di tutte le piante dell’orto; diventa un albero, tanto grande che gli uccelli vengono a fare il nido in mezzo ai suoi rami». Il frumento, che si aspettava qualche elogio sulla sua importanza, quasi seccò per l’invidia. Il piccolo seme nero, là sotto, moriva di gioia…
La vera vita non è fuori di te
La vera vita è dentro di te!
La “pillola del Papa
La tua vita non sarà mai più la stessa.
Cominciando da oggi, tratta chiunque incontri come se stesse per morire entro mezzanotte. Elargisci tutte le cure, la gentilezza e la comprensione di cui sei capace, e fallo senza pensare a qualsiasi ricompensa. La tua vita non sarà mai più la stessa.